La tecnica della lavorazione del merletto a tombolo pare sia presente a Scanno dalla metà del XV secolo. In quel periodo giunsero gli operai dal Nord Italia con le loro famiglie, per contribuire alla ricostruzione del paese a seguito di un forte terremoto. Le loro mogli insegnarono alle donne di Scanno la lavorazione col tombolo. Si presume che questa forma artigianale si sia diffusa perché le donne nei mesi invernali, non essendo impegnate nelle campagne, si dedicavano a questa lavorazione. Questo le portò a perfezionarsi nella tecnica e nell’avere ordinazioni di corredi tanto da farne un lavoro.
Il merletto di Scanno ha delle caratteristiche piuttosto peculiari. Realizzato con un filo di cotone molto sottile, le coppie di fuselli (un particolare tipo di rocchetto a cui avvolge il filato) variano da tre a dodici. Viene spesso realizzato senza alcun disegno. Il merletto a tombolo può essere lavorato a filo non continuo, viene spezzato il filo una volta terminata una parte del lavoro, per poi riattaccare i fuselli continuando un altro motivo parte della stessa creazione.
Il tombolo fa parte e dell’arredo di casa delle famiglie scannesi. Principalmente però lo troviamo sul corredo delle spose di Scanno, che fin da bambine hanno potuto godere dell’arte del merletto dalle loro nonne e madri.
Ancora oggi, specialmente durante l’estate si possono vedere le merlettaie, sedute sulle scalinate delle abitazioni e nei pressi dei tipici vicoletti del paese, intente ed assorte nella lavorazione del tombolo.